Inaugura la riunione paragonando l’arbitraggio alla vita di un uomo che nasce, cresce e matura: l’inizio è quando per la prima volta prendiamo fischietto e taccuino e ci immergiamo in un qualcosa di nuovo, piano piano cresciamo fino a quando, raggiunta l’età anagrafica, abbandoniamo il terreno di gioco per spostarci sulle tribune. Con queste parole inizia la riunione tecnica con l’ospite Angelo Galante, sorteggiato dal Comitato Nazionale nell’ambito dell’iniziativa volta a favorire l’incontro tra base e vertice associativo. Angelo è Presidente della Sezione di Ancona ed arbitro internazionale di calcio a 5. Continua la similitudine dicendo che l’arbitraggio è una scuola: quando si appartiene all’organico provinciale si imparano le regole e gli arbitri sono coccolati, quindi si potrebbe paragonare ad un asilo. Quando si fa parte dell’organico regionale si è in una scuola elementare, l’organico nazionale è una scuola superiore fino ad arrivare all’università. La cima più alta è occupata dalla carica internazionale e da lì solo in pochi riusciranno a laurearsi. Per laurearsi è importante pensare da arbitro e non credere di essere un gradino sotto nessuno, però questo non deve tramutarsi in un sentimento di arroganza ma deve dare solo gli stimoli appropriati per realizzare i propri obiettivi. Angelo parlando di obiettivi fa riferimento ad una sua esperienza a Dubai, quando visitando il grattacielo più alto del mondo, il Burj Khalifa, ha letto all’entrata la scritta “at the top” ovvero “arriviamo alla cima”. È stato catturato da quelle parole e sono diventate il motto della sua vita. Incoraggia i presenti a puntare sempre in alto, lavorando giorno per giorno. Nella sua carriera è riuscito ad avere molte soddisfazioni ma ancora oggi si impegna per raggiungere sempre una finale. Aggiunge che per migliorare però bisogna avere molta umiltà e questo non significa essere deboli ma significa saper riconoscere le proprie carenze e migliorarle. Per lui non deve esistere la paura quindi è fondamentale lavorare sulla propria personalità, avere l’umiltà di crescere e capire. Angelo sottolinea però che è importante divertirsi sempre perché una volta diventati arbitri la vita di ognuno cambierà: le abitudini quotidiane si trasformano, con l’inserimento degli allenamenti e magari diminuiscono le serate con gli amici, però questo vuol dire maturità e crescita di ciò che vogliamo diventare. Non bisogna però dimenticare la conoscenza del regolamento che è fondamentale ed imparare dagli errori senza rimanerne imprigionati, soprattutto se accadono durante le partite. Angelo non solo da arbitro ma anche da Presidente di Sezione impartisce il consiglio più importante: ovvero quello di vivere l’arbitraggio quotidianamente, non solo la domenica quando c’è la partita ma anzi bisogna frequentare la sezione e partecipare agli eventi che organizza. Arbitrare è passione e la passione è gioia. Angelo infine ha concluso la riunione analizzando alcuni video di calcio a 5, regalando poi alla Sezione la sua divisa da arbitro internazionale, ringraziando il Presidente Paolo Iaboni per l’ospitalità e tutti i ragazzi che hanno partecipato alla serata.