Mercoledì 25 ottobre la Sezione AIA di Tivoli ha ricevuto la visita dell’arbitro internazionale Daniele Orsato, ospite nazionale sorteggiato durante l’ultima assemblea dei presidenti sezionali. Dopo essere stato guidato nei locali sezionali dal presidente Francesco Gubinelli alla scoperta della storia della gloriosa Sezione tiburtina attraverso le numerose fotografie che ne adornano le pareti, Orsato ha tenuto una ‘lectio magistralis’ presso l’Aula Magna del Convitto Nazionale “Amedeo di Savoia Duca d’Aosta” di Tivoli (RM).
Ad accoglierlo il Presidente dell’AIA Carlo Pacifici, il Presidente del Comitato Regionale Arbitri del Lazio, Francesco Massini, e lo storico assistente mondiale di USA ’94 Domenico Ramicone, oltre a tanti arbitri a disposizione della Commissione Arbitri Nazionale Serie A e B, tra cui il tiburtino Livio Marinelli, Francesco Fourneau, Matteo Marchetti e Davide Di Marco, e gli assistenti Alessandro Giallatini, Valerio Colarossi, Domenico Fontemurato, Ivan Catallo e Stefano Del Giovane.
Tra i presenti anche il Componente della Commissione Osservatori Nazionale Dilettanti, Nazzareno Ceccarelli, il Componente della Commissione Arbitri Nazionale Serie D, Giulio Dobosz, i Componenti del CRA Lazio Saverio Scaravaglione e Davide Fardelli, il Presidente della Sezione di Roma 2 Domenico Trombetta e quello di Albano Laziale Carmelo Battaglia, e tanti associati regionali provenienti da tutte le Sezioni del Lazio.
Nel corso della serata Orsato ha condiviso tanti passaggi chiave della sua trionfale carriera e del suo approccio all’arbitraggio, sottolineando sin dalle prime battute l’importanza di farsi trovare sempre pronti e di non perdere mai l’opportunità di dimostrare le proprie abilità.
“Sbagliate ma fischiate. Non abbiate paura di decidere”. Con queste parole l’arbitro di Schio si è rivolto ai giovani arbitri per incoraggiarli a non avere paura di sbagliare ed a prendere con coraggio le proprie decisioni tecniche e disciplinari.
E poi ancora: “Sezione, gambe e testa”, “Correre, correre, correre e… correre”, “Arbitraggio e vita devono viaggiare in comune: studiate, lavorate e arbitrate”. Con frasi motivazionali semplici e dirette Orsato ha esortato i presenti a tenere sempre alto il focus sulla condizione atletica, sull’abilità tecnica e sulla preparazione mentale, oltre che a coniugare l’attività arbitrale con gli studi scolastici e universitari e con la vita professionale.
L’arbitro internazionale ha inoltre svelato con orgoglio il suo desiderio di diventare elettricista sin da giovane. Dopo aver dimostrato che non è necessario abbandonare la propria professione per raggiungere sogni e obiettivi arbitrali ha intimato ai più anziani, in particolare agli osservatori, di “non giocare con i sogni degli arbitri”.
In seguito, enunciando i vari sacrifici che la passione per l’attività arbitrale richiede sin da giovanissimi, ha estratto un foglio dalla sua tasca esclamando: “Giuseppe Morello, Cristian Chirnoaga, Andrea Prencipe, Simone Spagnoli: conosco bene i sacrifici che fanno questi ragazzi di Tivoli appartenenti alla CAN D perché li ho fatti anch’io. Partire di sera dalla propria città, lasciare la macchina nel parcheggio della stazione o dell’aeroporto, dirigersi verso la sede della gara, arbitrare la partita e poi fare il viaggio di ritorno rientrando a casa a notte fonda e andare a lavoro la mattina successiva”.
Non sono mancati aneddoti e racconti sui momenti memorabili della sua carriera, tra cui la partecipazione ai Mondiali in Qatar, l’accoglienza ricevuta al suo ritorno a Recoaro Terme (VI) e l’aver tenuto una riunione tecnica davanti ad arbitri internazionali, esperienze che non ci sarebbero state se una volta raggiunta la Serie A non avesse seguito assiduamente un corso di inglese per continuare a sognare e a porsi obiettivi sempre maggiori.
Orsato ha quindi mostrato alcuni filmati tratti dalle partite da lui arbitrate, evidenziando l’importanza di mettersi in gioco e di selezionare le priorità in mezzo al campo, e ricordando che è compito dell’arbitro anche quello di fare squadra e difendere i propri assistenti in qualsiasi situazione. Nell’occasione ha preso la parola anche l’assistente internazionale Giallatini, che ha ringraziato pubblicamente Orsato per averlo sempre motivato ad andare avanti nonostante i tanti infortuni subiti e ha rimarcato che senza la fiducia da lui ricevuta non ce l’avrebbe mai fatta ad essere selezionato per assisterlo sulla fascia ai Mondiali in Qatar.
Orsato ha dedicato l’ultima parte della riunione alle numerose domande e curiosità dei presenti. “Nei momenti di difficoltà è utile il supporto degli arbitri più esperti. Però non sono venuti loro da me, sono io ad averli cercati”. Così ha risposto a chi gli chiedeva come avesse affrontato i momenti difficili, spronando i più giovani a condividere le proprie esperienze con i colleghi più esperti e, allo stesso tempo, questi ultimi a non far mai mancare il proprio supporto tecnico e motivazionale.
“Chi vince festeggia, chi perde si giustifica. Nessuna scusa perché le scuse sono rimpianti. Io ho commesso tanti errori ma ho zero rimpianti”. Con queste parole, invece, ha invitato i giovani arbitri a dare il massimo e a credere sempre in se stessi.
La serata si è conclusa con un caloroso ringraziamento a Orsato da parte del Presidente Francesco Gubinelli, orgoglioso di aver organizzato insieme al Consiglio Direttivo Sezionale una riunione tecnica che passerà alla storia. La visita di Orsato alla Sezione di Tivoli, infatti, ha consentito a tutti gli associati di apprendere i segreti dell’arbitraggio da un arbitro di fama mondiale e di trarre ispirazione dalle sue esperienze e dai suoi insegnamenti. L’arbitro internazionale ha regalato a Tivoli una lezione non solo di arbitraggio ma anche e soprattutto di vita, lasciando con la sua passione, la sua umiltà ed il suo impegno un segno indelebile di crescita personale nel cuore dei presenti.
In copertina, Daniele Orsato con Francesco Gubinelli (a sinistra) e Carlo Pacifici (a destra).
In gallery:
1: la sala gremita;
2: l’omaggio del Presidente Sezionale Gubinelli a Orsato;
3: Orsato si rivolge agli associati tiburtini;
4: Giallatini e Orsato;
5: la carica motivazionale di Orsato.
Andrei Baciu (fonte aia-figc.it)