Non c’è mai fine allo studio. Lo sanno bene Teresa Loreti (sez. Rieti), Marco Tavassi (sez. Tivoli), Alessandro Tamburrini (sez. Viterbo), Giorgio Catalani (sez. Ciampino), Edoardo Vicalvi (sez. Frosinone), Marco Ventrone (sez. Roma 1), Antonio Elia (sez. Ostia), Alessio Biondi (sez. Latina) e Leonardo Salustri (sez. Aprilia); sono loro i nostri arbitri Talent regionali invitati per il 110° anniversario di fondazione dell’Associazione Italiana Arbitri, evento svoltosi a Milano dal 26 al 28 agosto. Con i saluti del sindaco di Milano Beppe Sala nella cornice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano si sono aperte le celebrazioni, alla presenza del sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia Alan Rizzi, del Presidente della FIGC LND Lombardia Carlo Tavecchio, del Presidente della Sezione AIA Milano Pietro Lattanzi, di Emilio Ostinelli, Presidente del CRA Lombardia e del Vice Presidente dell’AIA Duccio Baglioni.
I festeggiamenti sono stati soprattutto un’occasione di formazione e crescita degli arbitri regionali selezionati nel progetto AIA Talent&Mentor, supervisionato dalla UEFA e diretto dal Settore Tecnico con il suo Responsabile Matteo Trefoloni. I nostri nove Talent hanno vissuto una full-immersion tecnica ad opera di Roberto Rosetti, Gianluca Rocchi e Daniele Orsato; insieme hanno spronato tutti gli arbitri a divertirsi sul terreno di gioco senza mai smettere di studiare, perché – parola di Rocchi – “non c’è mai fine allo studio”.
Roberto Rosetti, Chief Refeering Officer della UEFA, ha toccato diversi temi come il management della gara, con attenzione alla gestione degli eventi fallosi e della problematica del razzismo, l’integrità dell’arbitro, la gestione dei calciatori e la capacità di avere leadership. “A noi non piacciono gli arbitri che sbraitano in campo, quelli che credono di fare le superstar, a noi piace chi va in campo per arbitrare e lo fa bene ma, soprattutto, con personalità”. Un occhio di riguardo alle “quote rosa”, affermando che non c’è alcuna differenza fra uomo o donna arbitro, perché “la differenza la fa la competenza, la preparazione e la personalità”.
Spazio anche a Daniele Orsato, che dopo un breve racconto della sua vita, ha raccomandato a tutti i giovani Arbitri di rimanere se stessi all’interno del terreno di gioco, di non dimenticare mai da dove si è partiti per poter apprezzare il presente in maniera giusta. Non sono mai mancati i sacrifici, gli allenamenti dopo giornate pesanti di lavoro e l’aver superato momenti brutti come la perdita di qualcuno di caro, ma l’arbitraggio e la sezione aiutano anche a superare le avversità della vita. “Un grande arbitro è dentro ognuno di noi”, ha concluso l’internazionale di Schio.
Ultimo, ma non per importanza, l’intervento di Francesco Bianchi, Supervisor Uefa Convention per il progetto “Talent&Mentor”, incentrato sul vantaggio e quindi sull’importanza di saper leggere e capire l’azione.
Dunque, il saluto finale di Alberto Zaroli, Componente del Comitato Nazionale: “Pensate che c’è tanto da trasmettere e rivivere, tante passioni da far crescere, tante relazioni da continuare, tanti viaggi che anche l’AIA vuole continuare insieme a voi”.