Un incontro dal grande valore umano quello andato in scena nella Sezione di Ostia Lido, con protagonista l’arbitro CAN Matteo Gualtieri.
Ospite sorteggiato dal Comitato Nazionale, l’arbitro astigiano ha tenuto banco per più di un’ora davanti agli oltre cento associati ostiensi riunitisi per l’occasione, salutando le vecchie conoscenze e iniziando immediatamente a entrare nel vivo della riunione.
Gualtieri ha spiazzato chi si aspettava una lezione improntata su video, tecnicismi e cura maniacale dei dettagli, avviando subito un confronto diretto con i presenti, senza aiuti multimediali e concentrando su di sé tutta l’attenzione della platea. Un flusso continuo di pensieri e insegnamenti, ognuno legato da un filo conduttore che porta a due macro temi: passione e professionalità.
“Lavoro, talento e fortuna: sono questi i capisaldi dell’arbitraggio – ha esordito Gualtieri – se sugli ultimi due si può lavorare fino a un certo punto, è sul primo che bisogna battere forte, tanto più se la natura ci ha dato dei mezzi importanti per poter credere in qualcosa di grande”. Un lavoro quotidiano, che deve essere portato avanti facendo attenzione a ogni minimo dettaglio: “Ancora oggi io stesso mi rileggo, prima di ogni partita, tutti gli appunti presi nel corso degli anni, così da ridurre al minimo l’imprevisto”.
Con il proseguire della riunione, l’ospite ha avuto una parola di consiglio per i più giovani, appena entrati nell’Associazione: “Siamo noi stessi a doverci credere in prima battuta. Credeteci sempre, non smettete mai di avere fiducia in voi e riuscirete ad arrivare alla vostra Serie A, quale che sia la categoria nella quale vi fermerete”. Una ricerca continua, che non deve mai avere fine perché, come sottolineato da Gualtieri, “Se volete arrivare dove sono i migliori, dovete comportarvi fin da subito come loro”.
A questo punto, una sterzata decisa verso un altro punto cruciale, quello della conoscenza del regolamento: “Noi abbiamo un compito bellissimo, che è quello di dover offrire un servizio di qualità alle squadre e al Gioco del Calcio – continua Gualtieri – per questo motivo, non possiamo prescindere dalla conoscenza perfetta del regolamento”. Senza la conoscenza, dunque, siamo un oggetto allo sbando, preda dei venti: “Usiamo la sezione per confrontarci soprattutto quando le cose vanno male, abbiamo persone contente di ascoltarci: non deve essere una passerella su cui metterci in mostra, ma un luogo in cui trovare qualcuno che è già passato su quella strada e sa indicarci l’uscita”.
In chiusura di riunione, Gualtieri ha toccato le corde più intime di un arbitro, quelle della propria onestà intellettuale: “Tutti noi al termine della gara sappiamo come abbiamo arbitrato e tutti noi dobbiamo avere la capacità di giudicarci al meglio – ha concluso l’arbitro piemontese – Possiamo essere dei perdenti che sanno cosa fare solo quando le cose vanno bene, ma dobbiamo cercare di essere sempre dei vincenti, che sanno cosa fare quando le cose vanno male”.
In copertina: il Presidente di Ostia Lido Paolo Ricci e Matteo Gualtieri.
In gallery: alcune fasi della riunione, Matteo Gualtieri con l’arbitro a disposizione della CAN Matteo Marchetti ed il Componente del Settore Tecnico Antonio Di Blasio.
Andrea Zezza (fonte aia-figc.it)