Si è svolta il 14 dicembre l’Assemblea elettiva della Sezione di Roma 1, in modalità online, in un clima che per tutti, a cominciare dall’unico candidato, aveva il sapore di un atto importante e necessario per la nostra Sezione, ma anche un velo di tristezza per le circostanze in cui si è svolta, legate alla precoce scomparsa dell’amato Presidente Stefano Mattera.
I lavori sono stati affidati alle consolidate capacità e competenze di Maurizio Ciampi in qualità di Presidente dell’Assemblea, coadiuvato da Francesco Massini, come vice, e dal segretario Riccardo Delfino, oltre che da un gruppo di collaboratori che hanno supportato nella sempre critica gestione delle votazioni on line.
Alle 20.57, dopo aver appurato la regolarità delle presenze degli associati aventi diritto al voto, il Presidente ha aperto l’Assemblea lasciando la parola a Doveri che, emozionato ma consapevole, ha condiviso con la platea i punti salienti degli obiettivi che si è dato nel ruolo che andrà a ricoprire.
Le sue prime parole sono state rivolte a Mattera, che lui stesso ha ricordato come “il Presidente dei ragazzi, della base”, manifestando il grande dispiacere per tutti i giovani arbitri che non hanno avuto l’opportunità di conoscerlo e di essere destinatari di quei progetti e quelle idee che aveva messo già in cantiere nel corso della sua breve presidenza. “Ripartirò da qui, ripartirò da Stefano e dalla sua voglia di reclutare, appassionare, formare, valorizzare e far crescere gli arbitri del futuro di Roma 1”.
Non dimentica però di salutare e ricordare tutti gli altri Presidenti della nostra Sezione che hanno contribuito con capacità, fatica e sacrificio al raggiungimento di prestigiosi traguardi, anche dirigenziali, di numerosissimi associati, compreso lui. In particolare, condivide la sua emozione nel ricordare, tra i tanti, il suo maestro Gianfranco Menegali che nel suo percorso è stato determinante. “Aveva una visione chiara e ben definita dell’arbitro del domani che doveva coniugare regolamento, tecnica e presenza atletica ad una spiccata personalità”, prosegue Daniele cercando di trasmettere questi concetti ai più giovani con una semplicità di linguaggio che anche a distanza ha saputo raggiungere il cuore di tutti.
Nei passaggi di un discorso semplice e puntuale nei contenuti, Doveri non nasconde la difficoltà della sfida che è chiamato ad affrontare, che lo stimola con orgoglio e con la voglia di mettersi in gioco, in un ruolo diverso e per certi versi gravoso, ma non meno appassionante. Con trasparenza e lucidità condivide i suoi obiettivi, partendo prima di tutto dalla volontà di formare al meglio nuovi arbitri, nel calcio e nel calcio a 5, con l’intento di farli ambire alle massime categorie nazionali e provando a colmare quel vuoto sezionale inerente alla disciplina del beach soccer.
Non manca di fare un chiaro riferimento alla sua volontà di porre attenzione alla valorizzazione e allo scouting del movimento femminile, in linea con l’input delle grandi organizzazioni internazionali che ne hanno compreso il grande valore aggiunto.
“Il tempo sicuramente non sarà mio alleato in questa avventura – prosegue Doveri – ma sarà uno stimolo a sentirci tutti, ognuno col proprio peso e con la propria esperienza, responsabili verso la Sezione”. In una fusione tra delicatezza e fermezza, emerge fortemente in Daniele la volontà di spronare tutti ad essere uniti e compatti per garantire alla Sezione un futuro degno del suo passato.
Un ampio spazio nel suo discorso è affidato alla concretezza sul “da farsi”: la ricerca di una sede attigua ad un campo di calcio per gli arbitri di Roma 1, affinché le componenti fondamentali della disciplina (allenamento, formazione e associazionismo) possano intrecciarsi per diventare un unico momento di crescita; la valorizzazione della comunicazione, già avviata dal suo predecessore, che diventa fondamentale in un contesto storico in cui i messaggi associativi devono essere canalizzati adattandosi alla velocità del mondo odierno; la centralità del ruolo degli osservatori che, se formati e tecnicamente aggiornati, potranno diventare risorse su cui investire e scommettere per consolidare quel processo di crescita degli arbitri.
“Dobbiamo tutti avere l’ambizione di non creare solo arbitri ma creare degli uomini che fanno gli arbitri”, continua Daniele, sottolineando come il compito di un osservatore non debba limitarsi a fornire dettagli sui corretti spostamenti sul terreno di gioco o sulla distinzione tra un calcio di punizione diretto o indiretto: quello che conta di più è “dare l’Esempio, con la E maiuscola”. anche in termini comportamentali perché nell’approccio con la società e nelle relazioni con gli altri, un arbitro deve sempre distinguersi dalla massa.
“Per riuscire in questo, i giovani non hanno bisogno solo di un Presidente di Sezione, ma di tutti Voi, nessuno escluso, perché solo se cammineremo tutti uniti e nella stessa direzione riusciremo a dare sostanza alle parole riportando la nostra Sezione ai livelli numerici di qualche anno fa”.
Nel suo rendersi disponibile all’ascolto e alla condivisione di idee e progetti, Daniele chiarisce che solo di fronte ad un approccio concreto, propositivo e costruttivo spalancherà le porte della Presidenza, invitando tutti ad un comportamento che sia portatore sano dei valori dell’associazione di cui facciamo parte.
Un discorso, che si conclude con un messaggio chiaro e inequivocabile: la fatica degli obiettivi si condivide ma la responsabilità ed il percorso per raggiungerli appartiene a tutti.
Alle 22.35, al termine delle operazioni di voto, Maurizio Ciampi proclama Daniele Doveri Presidente di Roma “Generoso Dattilo” e la Sezione, con i tanti colleghi ancora collegati, lo applaude virtualmente stringendosi attorno a lui con gratitudine ed emozione.
Valeriano Cristini (fonte aia-figc.it)