“Il mio papà mi ha sempre insegnato che bisogna tirarsi su le maniche, avere spirito di sacrifico e impegnarsi”. Lo ha detto l’arbitro internazionale Daniele Orsato in occasione della riunione tecnica con la Sezione di Roma 1.
A circa 8 anni di distanza dalla sua prima visita, lunedì 29 marzo Orsato ha partecipato, in collegamento da Sarajevo (dove si trova per la gara di qualificazione al Campionato mondiale di calcio 2022 tra Bosnia Erzegovina e Francia) al meeting con gli associati della sezione “Generoso Dattilo”. Oltre 250 i partecipanti all’appuntamento, tra cui anche il componente del comitato nazionale dell’Associazione Italiana Arbitri, Carlo Pacifici, il presidente del Comitato Regionale Arbitri del Lazio, Giulio Dobosz, e il collega Daniele Doveri. A introdurre la serata è stato il presidente di Roma 1, Stefano Mattera, che ha ricordato un aneddoto molto significativo. “Quando ho ricevuto la notizia che Daniele Orsato sarebbe stato ospite della nostra sezione”, ha detto, “ho avuto una sensazione particolare. Sono tornato indietro di circa 20 anni, ovvero al 19 novembre 2001 e alla gara di serie D tra Ceccano e Latina. Io ero osservatore e a dirigere la gara c’era Daniele. Ho ripreso con attenzione il referto di quella gara. Dentro c’era tutto quello che noi vorremmo vedere in un arbitro. Il suo era già un carattere determinato e rilevante. Aveva grande voglia di dare tutto sé stesso, dimostrando grande sacrificio dal primo all’ultimo minuto della gara. In quell’incontro ho visto una grande cosa, che a mio avviso dovrebbero avere tutti gli arbitri: grande umiltà. Umiltà di affrontare i rilievi, le critiche e lavorare tanto intensamente per raggiungere i traguardi arbitrali che hanno portato nel 2020 la nostra associazione sulle vette del mondo”.
Daniele Orsato, nel ricordare l’emozione che aveva accompagnato la sua prima visita in quella che è definita la “Sezione più grande d’Italia”, ha raccontato ai ragazzi la sua non “carriera”, ma “esperienza arbitrale”, perché “inizia e finisce”, commentando poi alcuni video tratti da gare da lui dirette. “Finita la pandemia i campionati ripartiranno”, ha detto Orsato, “Per questo entriamo nell’ottica di farci trovare pronti”. E a tutti ha ricordato che bisogna avere spirito di sacrificio per raggiungere i propri obiettivi. “Se c’è una cosa che nella mia esperienza arbitrale non ho mai voluto avere sono i rimpianti”, ha proseguito, “Quando sono nato la mia passione era quella di fare l’elettricista. E in quello mi sento realizzato. L’esperienza arbitrale ha viaggiato in parallelo alla mia attività lavorativa. E’ ovvio che anche io guardavo alla serie A. Dalle mie parti il mio papà mi ha sempre insegnato che bisogna tirarsi su le maniche, avere spirito di sacrifico e impegnarsi. Nei fine settimana in cui sono a casa vado spesso a vedere gli arbitri giovani. E noto spesso la mancanza di voglia di fare fatica e l’umiltà di imparare. Bisogna avere sacrificio e voglia di imparare. Perché il risultato non è solo andare in Serie A. Può essere anche una gara di terza categoria. La Serie A deve essere la nostra soddisfazione”.