SI è svolto il primo allenamento al femminile, nato da un progetto pilota Woman Referee che la Sezione di Roma 1 ha avviato seguendo l’imprinting dell’AIA Nazionale, che fin dal suo insediamento ha voluto accendere un particolare focus sulle ragazze che svolgono questa attività.
Ad accogliere le presenti il Presidente Daniele Doveri e la Referente sezionale del progetto Woman Referee Francesca Gori, oltre a Lorenzo Corsi, preparatore atletico e delegato di Fabrizio Perroni, Metodologo dell’AIA.
“Come Sezione abbiamo pensato di dare alle nostre associate in attività, la medesima opportunità che viene data alle donne che appartengono ad Organici nazionali – afferma il Presidente Doveri –. Mi sono confrontato con Katia Senesi, Componente del Comitato Nazionale, che in prima persona si occupa della valorizzazione della componente femminile dell’AIA e anche grazie al suo supporto abbiamo avuto l’opportunità di usufruire di Fabrizio Perroni, il Metodologo dell’AIA e del suo delegato, Lorenzo Corsi, preparatore atletico che seguirà il progetto in tutte le sue tappe. Questo è solo il primo di una serie di incontri che seguiranno nei prossimi mesi. Le prime tappe saranno quelle puramente valutative del livello atletico delle ragazze attraverso dei testi che Fabrizio Perrone ha messo a punto per loro e che saranno effettuati nel corso dei vari allenamenti”.
Su ciascuna ragazza, infatti, verrà elaborato un programma ad hoc sul quale ognuna baserà il proprio allenamento e dopo un paio di mesi saranno sottoposte a dei test che ne stabiliranno preparazione e progressi. Al progetto sono chiamate a partecipare tutte le ragazze in attività appartenenti all’Organico sezionale e regionale sia del calcio che del futsal.
Oltre alla parte atletica, il progetto prevede anche un implemento della conoscenza calcistica: un’altra area di miglioramento che per le ragazze va di pari passo a quella atletica. A tal fine ci saranno incontri con allenatori, visionature di partite per cercare di colmare – qualora ci sia – quel divario con i ragazzi sia dal punto di vista fisico che tattico.
“Da un punto di vista atletico – spiega Lorenzo Corsi –, quello che cercheremo di fare nelle varie tappe è di valutare la performance dell’arbitro con l’obiettivo di individualizzare sempre di più i programmi di allenamento. Utilizzeremo i dati raccolti nelle varie tappe da un lato per costruire programmi di allenamento sempre più specifici e dall’altro per monitorarle in modo da vederne lo sviluppo. Alle ragazze chiediamo di metterci impegno e attenzione, ma soprattutto la giusta pazienza nell’aspettare che si concretizzi il risultato: non è necessario fare confronti con le altre colleghe perché l’obiettivo è individuale e il miglioramento dei vari aspetti può avere per ognuna tempi diversi. L’unica vera competizione è quella con loro stesse per guardare sempre più da vicino l’obiettivo che si sono prefissate.”
Non è mancato poi il contributo della Referente Francesca Gori che nello spronare le ragazze ha aggiunto: “Il fatto che ci sia un’attenzione così specifica su di voi deve essere colta come un’opportunità. Prendetela come una cosa fatta per aiutarvi a crescere e non affrontatela come un test di prova personale. Servirà per migliorarvi non solo sotto l’aspetto atletico ma vi sarà d’aiuto anche per ottenere dei risultati positivi sugli altri aspetti perché sapete bene che stare vicino all’azione vi renderà più credibili anche nelle vostre decisioni tecniche e disciplinari”.
Valeriano Cristini (fonte aia-figc.it)