Si è svolta venerdì 15 novembre 2019, a Vitorchiano (Viterbo), la cerimonia di consegna delle benemerenze del Coni, Stelle al Merito Sportivo, Palme al Merito Tecnico e Medaglie al Valore Atletico, assegnate a dirigenti e atleti che nel 2018 hanno contribuito allo sviluppo dello sport. A fare gli onori di casa il Sindaco Ruggero Grassotti, mentre a consegnare le benemerenze è stato il presidente del Coni Lazio, Riccardo Viola.
Tra i dirigenti, la Stella d’Oro al Merito Sportivo è stata consegnata a Umberto Carbonari, nato a Viterbo l’8 luglio 1948, componente del Comitato Nazionale dell’Associazione Italiana Arbitri. È stato ventuno anni presidente della sezione di Viterbo e proprio per questo ha acquisito il soprannome di “Presidentissimo”. Presenti alla cerimonia Gianfranco Cicuti, Presidente della sezione di Roma dell’Associazione Nazionale Stelle al Merito Sportivo e Gian Paolo Arieti, assessore allo sport Vitorchiano. Entrambi hanno ricordato la loro militanza nell’AIA e sottolineato la strepitosa carriera di Carbonari.
Il dirigente nazionale ha raccontato come è iniziata la sua splendida avventura nel mondo arbitrale. “Giocavo a calcio e la società dove militavo, correva l’anno 1966, non mi faceva trasferire ad un’altra squadra – ha raccontato Carbonari, con un intervento breve ma molto sentito – allora un amico mi consigliò di fare l’arbitro, svincolarmi e l’anno successivo andare a giocare dove desideravo.
Così ho frequentato il corso per aspiranti arbitri. Dopo un anno sono diventato arbitro e due anni fa ho festeggiato i 50 anni di tessera. Ho arbitrato fino ai semi professionisti, che è stata la mia serie A. Poi, nel 1982, tolti gli scarpini, sono diventato osservatore arbitrale, in pratica l’allenatore dei giovani arbitri. Nel 1988 vengo chiamato a dirigere la sezione AIA di Viterbo e da lì è nata la mia carriera dirigenziale. Sono stato presidente sezionale fino al 2009, quando sono stato eletto membro nel comitato nazionale dell’AIA, presidente Marcello Nicchi.
Ringrazio la mia associazione, per me è una seconda famiglia, che mi ha consentito di raggiungere questi obiettivi così importanti. Un grazie lo rivolgo alla mia famiglia, in particolare a mia moglie, con lei ho condiviso ogni successo e mi ha sempre supportato.
In 52 anni di attività nell’associazione ho la presunzione di aver lasciato un segno – ha concluso Carbonari tra gli applausi – qualcosa di concreto ai ragazzi della mia sezione. Soprattutto la passione, che è la cosa che contraddistingue tutti i dirigenti sportivi.”
In festa la sezione AIA di Viterbo, che tramite il presidente Luigi Gasbarri si complimenta con Carbonari per il prestigioso riconoscimento. “Umberto ha dato e sta dando tantissimo all’AIA e allo sport – ha detto Gasbarri – la Stella d’oro è il giusto premio per una carriera straordinaria, prima come calciatore, poi come arbitro e infine dirigente. Carbonari è un esempio per tutti quello che amano il calcio.”