L’Universiade estiva di Napoli 2019 è stata una manifestazione sportiva multidisciplinare rivolta ad atleti universitari provenienti da ogni parte del mondo dal 2 al 14 luglio.
Alcuni degli obiettivi fondamentali sono stati il dare vita a una grande iniziativa sportivo-culturale, in grado di coinvolgere tutto il territorio regionale e di valorizzare e promuovere i temi della pace e della fratellanza tra i popoli, dell’inclusione, della tolleranza, dello scambio fra le giovani generazioni, puntando sulla cultura dell’accoglienza e favorire nei prossimi anni la crescita di un movimento sportivo in tutta la regione Campania.
L’Universiade costituisce per i giovani un’importante sollecitazione per dare vita a iniziative di aggregazione assolutamente vitali per trasmettere e consolidare valori positivi fra le giovani generazioni. Il respiro internazionale lo si è colto fin dalla cerimonia di apertura, nella quale erano presenti il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente della Camera Roberto Fico, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il presidente del CONI Giovanni Malagò, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti e il presidente della Federazione sport universitari (FISU) Oleg Matytsin.
34 impianti fra le province di Napoli, Salerno, Caserta e Avellino per un totale di 18 discipline, fra le quali il calcio, sia maschile che femminile. E per quest’ultime discipline, 24 gli arbitri internazionali designati dalla FIFA, equamente divisi fra le due macro-categorie, con l’arbitro della CAN D Graziella Pirriatore a fare da rappresentante dell’Italia. Ma la stessa commissione arbitrale presieduta da Matteo Simone Trefoloni può dirsi soddisfatta anche per la partecipazione degli assistenti arbitrali designati per tutte le gare dei due tornei, finali comprese.
Una grande emozione per i ragazzi che hanno avuto modo di interfacciarsi con arbitri provenienti da quattro continenti, parlando in inglese, spagnolo e portoghese, conoscendo le culture arbitrali di nazioni lontane geograficamente dalla nostra: l’approccio alla gara, il briefing, l’affiatamento in campo, l’uso di auricolari e bandierine elettroniche hanno fatto sì che si creasse un coinvolgimento unico, degno di eventi quali Mondiali o Olimpiadi.
Un successo per la nostra Associazione anche nelle finali, vista la presenza come quarto ufficiale della Pirriatore nella gara Corea del Nord e Giappone, vinta dalle prime al novantesimo a Benevento e dall’ampia partecipazione a Salerno per la finale della medaglia d’oro fra Brasile e il vittorioso Giappone, gara giocata dopo la vittoria ai rigori dell’Italia sula Russia che è valsa la medaglia di bronzo per il team azzurro.
«Quanto successo qui è un messaggio per i giovani – ha aggiunto il premier Giuseppe Conte, intervenuto nella cerimonia finale – perché le Universiadi sono una bella testimonianza di agonismo ma anche di amore per lo sport, per i valori del rispetto reciproco, della inclusione, dello scambio di esperienze. È stata una bella prova per tutti i giovani e per l’Italia. Le 44 medaglie vinte dai nostri ragazzi sono un record e dimostrano che il nostro sistema sportivo è in salute e promette di essere sempre più competitivo». Il testimone dell’Universiade è stato consegnato ai dirigenti sportivi cinesi che ospiteranno la prossima edizione.
E con “O sole mio” cantata da un tenore cinese, l’omaggio a Napoli offerto da Chengdu, la città del Sichuan nella Cina occidentale, che ospiterà la 31esima edizione delle Universiadi del 2021.