Lunedì 4 marzo la Sezione AIA di Viterbo ha ospitato la riunione tecnica con l’arbitro internazionale Daniele Orsato. L’incontro, che si è tenuto presso il Balletti Park Hotel di San Martino al Cimino (VT), è iniziato con i saluti istituzionali del Consigliere della Regione Lazio e osservatore arbitrale viterbese Daniele Sabatini, dell’Assessore al Bilancio del Comune di Viterbo Elena Angiani, la cui figlia ha frequentato l’ultimo corso arbitri sezionale, e del Componente del Comitato Nazionale dell’AIA Antonio Zappi, originario della Tuscia.
Erano presenti anche l’assistente internazionale Alessandro Giallatini, i Presidenti di Sezione Luigi Gasbarri (Viterbo), Marco Sacco (Civitavecchia), Domenico Trombetta (Roma 2), Carmelo Battaglia (Albano Laziale) e Francesco Gubinelli (Tivoli), i Componenti del Comitato Regionale Arbitri del Lazio Simone Innocenzi e Saverio Scaravaglione, il Delegato FIGC-LND di Viterbo Angelo Moracci, il Presidente del Panathlon Club di Viterbo Giancarlo Bandini e Carlo Nepi, il primo arbitro viterbese ad aver diretto una gara in Serie A.
Orsato ha conquistato l’attenzione di tutti i presenti ed è stato semplicemente travolgente. “Vi racconto la mia storia perché se dovete raggiungere i risultati non esistono scuse – ha esordito l’arbitro della Sezione di Schio –. Da giovane volevo fare l’elettricista e non pensavo minimamente di fare l’arbitro di calcio. Ho studiato e ho iniziato subito a lavorare. Un giorno un collega di lavoro mi chiese se volevo iniziare ad arbitrare dicendomi: ‘Non puoi capire cosa vuol dire dirigere una gara se non hai mai arbitrato’. Rimasi colpito da questa frase e decisi di frequentare il corso. Era ottobre del 1992 e iniziò la mia esperienza arbitrale. Lavoravo e mi allenavo correndo nelle strade della mia città fino a quando il 4 luglio 2006 arrivò la telefonata di Luigi Agnolin che mi convocava per il raduno di Sportilia”.
Dopo aver ripercorso gli inizi della sua carriera arbitrale, Orsato si è rivolto ai più giovani con queste parole: “Non vi deve interessare il voto dell’osservatore arbitrale ma è importante ciò che vi dice nel colloquio di fine gara. L’arbitro non ha sesso: uomini e donne sono uguali nell’Associazione Italiana Arbitri, con eguali doveri e diritti. Mettete il cuore e il massimo impegno in quello che fate ma al primo posto mettete sempre il lavoro e la famiglia”.
“Sul terreno di gioco dovete correre, fischiare, conoscere il regolamento e dimostrare carattere, personalità e spirito di sacrificio. Mettetevi in discussione, fate tesoro degli errori e confrontatevi con gli arbitri più esperti”, ha concluso Orsato tra gli applausi dei tanti associati che hanno riempito la sala
Al termine della serata il Presidente della Sezione di Viterbo Luigi Gasbarri ha consegnato all’arbitro internazionale alcuni omaggi rappresentativi della storia e dell’identità della Città dei Papi, mentre tanti associati si sono fatti autografare una divisa arbitrale e hanno scattato foto con l’ospite nazionale.
In copertina, il Presidente della Sezione di Viterbo Luigi Gasbarri e l’arbitro internazionale Daniele Orsato.
In gallery:
1-3: Orsato interagisce con gli associati viterbesi;
4: Gasbarri e Orsato;
5: Angiani, Orsato, Gasbarri e Sabatini;
6: Orsato riceve un piccolo omaggio da Gasbarri;
7: Gubinelli, Orsato, Zappi, Gasbarri, Battaglia, Sacco, Trombetta e Giallatini (da sx a dx).
Silvano Olmi (fonte aia-figc.it)